domenica 1 gennaio 2012

New Year's Day

Carissimi,
Non sono qui per scrivere ipocrite frasi sui propositi che ho per questo 2012 (e che finiranno, come tutti i propositi degli anni passati, a lastricare pavimenti all'inferno), né tantomeno per redigere l'elenco di ciò che potrei aspettarmi da questo nuovo anno. Sono abbastanza avvezzo alla vita da sapere che non accade mai ciò che ti aspetti e non ti aspetteresti mai ciò che poi ti accade.
Così, in questo primo giorno di gennaio, sono qui per dedicare qualche pensiero ad una persona.
Ora, dato il fatto che la persona in questione è molto timida, eviterò di nominarla. Sa che parlerò di lei e che a lei mi rivolgerò ogni tanto in questo flusso di pensieri in libertà - che come al solito non ho la più pallida idea di dove mi porteranno. E, ma questo non lo sa ancora, userò molte metafore che mi auguro sappia decifrare (ma visto che si tratta di lei, sono sicuro che capirà di cosa parlo.).
Una cosa è certa.
La persona di cui parlo è speciale.
Ha quel modo non comune di saper costruire là dove gli altri vedono solo materiale vario sparso in disordine; ha quel modo non comune di avvicinare persone che altrimenti si scambierebbero solo un rapido saluto di circostanza; ha quel modo non comune di arginare la stanchezza e dare il meglio ogni qual volta ce ne sia necessità; ha quel modo non comune di vedere le cose prima che possano accadere (beh, chiaro, solo alcune cose, altrimenti qui staremmo parlando di un fenomeno paranormale!). Ma soprattutto, ed è quello che più le invidio, ha quel modo non comune di saper fare sempre le domande giuste, in modo da possedere sempre tutte le informazioni necessarie e poter  tenere il più possibile le situazioni sotto controllo.
Ora, messo giù così, ne esce un ritratto che solo Beatrice sembra esserle superiore. Ho la stessa prescisa idea dei suoi pregi come ce l'ho dei suoi difetti. Ma, come sempre accade con le persone non comuni, direi che posso permettermi di sorridere e sopportarli, ben sapendo quanto trascurabili risultino alla fine dei conti.
Ora... c'era una cosa ben precisa che mi ero ripromesso di dire a questa persona; ed ero anche sicuro che ne avrei avuto tempo e modo. Ma, ahimé, tempo e modo ci furono starppati prima da una serie di impegni che non mi attendevo così serrati, poi da un gruppo di amici che arrivò quando sembrava che finalmente saremmo riusciti a ritagliarci un momento di libertà.
Così non so quanto bene io ricordi frasi lontane nel tempo. Ma...
Ecco...
Tutto quello che volevo dire è...
Non sempre è necessario che qualcosa scatti, che la scintilla si accenda. Non sempre la meta è visibile, all'nizio del sentiero (soprattutto quando il sentiero non sembrava essere quello giusto.). Non sempre siamo in grado di mettere le giuste gambe e la giusta volontà quando si tratta della nostra persona.
Che altro dire?
Forse non era proprio quello che ti aspettavi. Ma...
"Non accade mai ciò che ti aspetti e non ti aspetteresti mai ciò che poi ti accade.".
Grazie per tutto.

Corrado.

P.S.: A casa, ore 17:07 

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