Carissimi,
Arrivo subito al dunque. Ve lo chiedo per favore. Vi imploro. Vi conosco, in parte. Siete troppo intelligenti per cadere nello squallido populismo, nel bieco qualunquismo di cui è ormai prigioniero (e senza via d'uscita), gran parte del giornalismo sportivo italiano.
Lo so. Vi hanno raccontato che Federica Pellegrini ci ha deluso; ha disonorato la Patria e la bandiera, arrivando quinta nei 400sl alla sua terza olimpiade. Vi hanno detto che invece di allenarsi, ha trascorso tutto il suo tempo sotto i riflettori, di fronte alle telecamere, tra le lenzuola di Filippo Magnini. Conoscete a memoria la sequenza cronologica degli allenatori che ha voluto cambiare; per non parlare del fatto che ha osato farsi allenare da un francese (aaaaHHHH!).
Ora, invece, Corrado, a cui il personaggio Pellegrini non sta per nulla simpatico, ma che ha una sorta di dedizione religiosa per la verità (almeno quella sportiva), vi dice come stanno le cose.
Come mai nessuno dei nostri giornalisti, nonostante l'immensa preparazione professionale così spesso sbandierata, ha investito parte del suo prezioso tempo per controllare la tabella dei tempi conseguiti dalla Pellegrini e dalle sue avversarie durante questa ultima stagione agonistica?
Se qualcuno l'avesse fatto, vi avrebbe detto probabilmente che i risultati ottenuti da Federica sono perfettamente in linea con l'andamento stagionale; vi avrebbe detto che Camille Muffat, da quando è scesa in vasca ai trials francesi, ha stabilito il migior crono dell'anno, mai realizzato prima con costumi in tessuto (e l'ha fatto anche nei 200sl, comunque). Vi avrebbe saputo dire che ai trials di Omaha, negli Stati Uniti, Allison Shmitt (seconda classificata, allenata da Bob Bowman - Michael Phelps dice niente?), ha sbaragliato la concorrenza di nuotatrici ben più accreditate di lei.
Come mai nessuno dei nostri giornalisti vi ha ricordato che i 400sl furono praticamente imposti a Federica dal buon Castagnetti (che Dio l'abbia in gloria!), che prevedeva per questa distanza una longevità atletica maggiore rispetto a quella dei 200sl? Perché non vi hanno riportato alla memoria le crisi di panico, gli attacchi d'ansia, i ritiri, le gare sbagliate che su questa distanza la nostra atleta ci ha propinato?
Come mai nessuno ha detto che a Pechino nemmeno si qualificò per la finale, facendo piangere di dispiacere il buon Castagnetti (che Dio continui ad averlo in gloria!), per poi costringerlo a lacrime di gioia la mattina successiva fermando il cronometro a 1'55''45, allora Record Mondiale dei 200sl, addirittura in batteria?
Sarebbe stato brutto sentirselo dire, ma una persona preparata vi avrebbe detto che, stando così i tempi e i modi, Federica non sarebbe potuta salire sul podio.
Chi ha avuto modo di parlarne con me si è sentito dire proprio questa frase.
Ma non si tratta di chiaroveggenza. Né aspiro ad essere il nuovo guru del nuoto. Ma il nuoto è sport che non ammette né permette invenzioni. Se per tutto l'anno fai 4'07'', difficilmente farai 4'01''50 in finale alle Olimpiadi dopo pochi mesi.
Già. Ma allora perché nessuno ha detto niente?
Forse perché in termini di rientri pubblicitari ha venduto di più pompare mediaticamente una Pellegrini che DEVE vincere l'oro rispetto ad una Pellegrini che arriverà con onore solo quinta in una finale olimpica? Forse perché prima di ogni batteria, semifinale, finale italiana vanno in onda spot chilometrici?
Forse perché in terimini di rientri pubblicitari venderà di più distruggere mediaticamente una Pellegrini che ormai è personaggio televisivo piuttosto che perdere tempo nel redigere un commento equilibrato.
In ogni caso, altra storia sono i 200sl. E oggi pomeriggio, prima che la Pellegrini si prepari, salga sul blocco, si batta il petto e parta, vi posso dire che, avendo 50 euro a disposizione, li punterei sulla sua corsia.
Mi raccomando; siete troppo intelligenti. Pensate. Non ascoltate soltanto.
Come sempre, vi abbraccio.
Dalla segreteria, ore 16:30.